Se fossi...Keith Haring (1958-1990), street artist

 https://it.wikipedia.org/wiki/Keith_Haring

Preserve diversity

"Preserve diversity" sarà un grande graffito che prenderà vita su un muro della metropolitana di New York, perché l’arte deve essere di tutti, e l’arte di strada è della gente. Il messaggio sarà semplice, chiaro a tutti: i radiant boys non hanno sesso, né razza, né genere. Non sarà solo un manifesto contro l’omologazione e il razzismo, ma un’esaltazione della diversità, delle attitudini personali, delle culture dei popoli. Perché mantenere e preservare la propria diversità deve essere un diritto, così come essere liberi di manifestarla. I radiant boys dell'opera si intrecceranno, si incastreranno tra loro in una danza, tra simboli di pace, di amore e di diversità, bandiere colorate, motivi tribali che si intravedono all’interno di alcune figure. Il male sarà rappresentato da una serie di “stiff figures”, con le mani basse nella loro rigidità: i radiant boys attorno reggeranno un arcobaleno e pungeranno queste rigide figure con un ago: l’espressione della diversità sarà vincente sulla sua condanna.





Deja vu: letteratura, poesia, teatro, serie Tv, podcast

CONSERVARE_Il romanzo

Oscar Wilde: Il ritratto di Dorian Gray
Il personaggio di Dorian Gray è un giovane di bell'aspetto dell'Inghilterra del XIX secolo. Ossessionato dall'idea dell'eterna giovinezza e bellezza, quando l'amico pittore gli regala un dipinto che lo ritrae, arriva a provare invidia per il proprio fascino rappresentato nel ritratto, che rimarrà immutato per sempre.
L'idea di conservare per sempre la propria giovinezza, oltre le leggi del tempo, lo porterà a scambiare la propria sorte con quella del dipinto, tanto da rinunciare per sempre alla propria anima.


CONSERVARE_La poesia

Eugenio Montale: L'arca

La tempesta di primavera ha sconvolto
l'ombrello del salice,
al turbine d'aprile
s'è impigliato nell'orto il vello d'oro
che nasconde i miei morti,
i miei cani fidati, le mie vecchie
serve - quanti da allora
(quando il salice era biondo e io ne stroncavo
le anella con la fionda) son calati,
vivi, nel trabocchetto. La tempesta
certo li riunirà sotto quel tetto
di prima, ma lontano, più lontano
di questa terra folgorata dove
bollono calce e sangue nell'impronta
del piede umano. Fuma il ramaiolo
in cucina, un suo tondo di riflessi
accentra i volti ossuti, i musi aguzzi
e li protegge in fondo la magnolia
se un soffio ve la getta. La tempesta
primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti.

La poesia si basa sul tema del lutto, della perdita delle persone e dei momenti più cari che il poeta prova a conservare nella propria “arca” privata, salvandoli dalla tempesta come Noè nel racconto biblico. Molti oggetti e situazioni hanno carattere simbolico: l'arca è la casa di Monterosso che appare come un vero e proprio reliquario, luogo della memoria, depositario di tutto ciò che si può salvare dalle ingiurie e dal naturale passare del tempo, che sbiadisce i ricordi. Anche gli oggetti inanimati sembrano custodire i ricordi, ad esempio il mestolo (ramaiolo) sembra riflettere i volti ossuti delle persone care e persino i musi dei cani; la magnolia è custode privilegiato delle memorie del poeta.


CONSERVARE_L'opera teatrale

CONSERVARE_Serie TV

Serie TV: Aruanas

Pensata per avvicinare l’opinione pubblica alle molteplici sfide che deve affrontare chi si batte per preservare la foresta pluviale tropicale più grande del mondo in un momento in cui la politica brasiliana è dominata dagli interessi dell’agroindustria, la serie tv di 10 episodi racconta la storia di tre attiviste che cercano di scoprire la verità che si nasconde dietro le operazioni di una compagnia mineraria che sta illegalmente cercando oro in un'area protetta della foresta. La storia è basata su fatti realmente accaduti nell'Amazzonia brasiliana.

Aruanas è stata prodotta in collaborazione con oltre venti ONG, tra cui Amnesty International, Global Witness, WWF e Greepeace, partner tecnico della serie.


CONSERVARE_Podcast

GreenPizza è il nuovo podcast originale realizzato da Greenpeace Italia. Affronta ogni settimana, con un ospite diverso, i temi cruciali del pianeta: clima, inquinamento, allevamenti intensivi, mobilità, greenwashing e molto altro. Il tema centrale, trasversale a ogni intervento, può essere considerato la conservazione e la savaguardia del nostro pianeta.

https://greenpizza.buzzsprout.com/


Abbecedario del CONSERVARE

 A come Ambiente

B come Barattolo

C come Cantina

D come Darwin

E come Energia

F come 

G come Geni

H come Habitat

I come Imballaggio

L come

M come Mastro Don Gesualdo

N come Nonna Papera

O come Oggetti

P come Patrimonio

Q come Quadrifoglio

R come Ricordo

S come

T come Taccuino / Tradizione

U come

V come Vaso di Pandora

Z come Zio Paperone

L'azione del conservare nei fumetti_Zio Paperone

Quale personaggio più di Paperon de' Paperoni rappresenta l'azione del conservare? Zio Paperone conserva qualsiasi moneta e qualsiasi guadagno, sin da quando era giovane, più per ricordo che per avarizia. Non solo monete infatti, ma ricordi di una vita passata costruiscono la sua fortuna.

Da "Il Signore del Mississippi" di Don Rosa, 1992
 

Il primo miliardo di Paperone, da Il pezzo da venti


Conservare nell'antico Egitto

Visitando il Museo Egizio, giovedì scorso, ho ritrovato l'azione del Conservare.
La conservazione dei corpi, nell'antico Egitto, aveva lo scopo di preservare il corpo integro nell'aldilà. Il corpo doveva rimanere il rifugio fisico per l'anima, integro, in modo che questa potesse accedervi nuovamente dopo la morte. Per conservare i corpi, venivano usate diverse tecniche di mummificazione.



Out of Control di Kevin Kelly: l'azione del conservare all'interno del libro



"TO CONSERVE"

Almost two decades ago, Packard was captured by a dream he couldn't shake. He imagined a suburban dumping ground blooming again in its original riotous prairieearth colors, an oasis of life giving soulful rest to harried cosmopolitans. He dreamt of a prairie gift that would "pay for itself in quality- of-life dollars," as he was fond of telling supporters. In 1974 Packard began working on his vision. With the mild help of skeptical conservation groups, he began to recreate a real prairie not too far from the center of the greater city of Chicago. [p. 89]

 

As a naturalist, he figured it must be largely a matter of letting nature reclaim the spot. His job would be protecting whatever gestures nature made. With the help of colleagues and small bands of farm boys hired by the Civilian Conservation Corps during the Depression, Leopold nursed 300 acres of young emerging prairie plants with buckets of water and occasional thinning of competitors for the first five years. [p. 89]

 

While evident to us now, the role of fire as a key ingredient of the prairie was not clear to ecologists and less clear to conservationists, or what we would now call environmentalists. Ironically, Aldo Leopold, the greatest American ecologist, argued fiercely against letting wildfire burn in wilderness. He wrote in 1920, "The practice of [light-burning] would not only fail to prevent serious fires but would ultimately destroy the productivity of the forests on which western industries depend for their supply of timber." [p. 90]

 

Biology suggests that in addition to regulating the numbers of connections per "node" in a network, a system tends to also regulate the "connectance" (the strength of coupledness) between each pair of nodes in a network. Nature seems to conserve connectance. We should thus expect to find a similar law of the conservation of connectance in cultural, economic, and mechanical systems, although I am not aware of any studies that have attempted to show this. [p. 131]

 

One way the self-organizing system of culture can survive is by consuming human biological resources. And human bodies often have legitimate motivation in surrendering certain jobs. Books relieve the human mind of long-term storage rents, freeing it up for other things, while language compresses awkward hand-waving communication into a thrifty, energy conserving voice. [p. 443]

 

While evolution is inventive, it is also conservative, making do with what is available. Biology rarely starts over. It begins with the past, which is distilled in the development of the organism. By the time an organism arrives at the end of its natal development, the millions of tradeoffs it has incurred forever block the chance to evolve in certain other directions. Evolution without a body is limitless. Evolution with a body, wrapped in development and prevented from retreating by its current success, is bound by endless constraints. But these constraints give it a place to stand. It may be that for artificial evolution to get anywhere, it too may need to wear a body. [p. 464]

 

Inside the genome, genes are interconnected to the point that the gene can become grid-locked-A is waiting on B, B is waiting on C, and C is waiting on A. This internal linkage raises a conservative force within the genome that pushes on itself to keep the genome unchanged-regardless of what body it makes. Like a complex system, the genetic circuitry tends to resist perturbations by restricting allowable variations. The genome seeks to persist as a cohesive unity. [p. 472]


There were many times when I felt that Stuart Kauffman, medical doctor, philosopher, mathematician, theoretical biologist, and MacArthur Award recipient, was embarrassed by the wild question he had been dealt. "Order for free" flies in the face of a conservative science that has rejected every past theory of creative order hidden in the universe. It would probably reject his. While the rest of the contemporary scientific world sees butterflies of random chance sowing out-of-control, nonlinear effects in every facet of the universe, Kauffman asks if perhaps the butterflies of chaos sleep. He wakes the possibility of an overarching design dwelling within creation, quieting disorder and birthing an ordered stillness. [p. 492]

 

In 1824, the French military engineer Carnot (rhymes with Godot, the tardy lead in Samuel Beckett's play) derived a principle that later became known as the Second Law of Thermodynamics. Roughly paraphrased it goes thus: all systems everywhere run down over time. Together with the First Law (that energy is conserved overall), Carnot's Second Law was the key framework in the following century for understanding not only heat but most of physics, chemistry, and quantum mechanics. In short, the theory of heat undergirds all of modern physical science. [p. 499]

 

"TO PRESERVE"

Minsky sees intelligence as generated by "a loosely-knitted league of almost separate agencies with almost independent goals." Those agencies that succeed are preserved, and those that don't vanish over time. In that sense, the brain is no monopoly, but a ruthless cutthroat ecology, where competition breeds an emergent cooperation. [p. 69]

 

As Lovelock noted, we have dug up no ancient rocks without also digging up ancient life preserved in them. John von Neumann, who thought of life in mathematical terms, said, "living organisms are...by any reasonable theory of probability or thermodynamics, highly improbable...[However] if by any peculiar accident there should ever be one of them, from there on the rules of probability do not apply, and there will be many of them." [p.  141]

 

In turbulence is the preservation of the world. [p. 176]

 

Variety was forced by sexually swapping branches from one tree to the next. Sometimes a long branch was grafted, other times a mere twig or terminal "leaf." Each branch could be thought of as an intact subroutine of logic made of smaller branches. In this way, bits of equation (a branch), or a little routine that worked and was valuable, had a chance of being preserved or even passed around. [p. 417]

 

Evolution, Darwin said, "is daily and hourly scrutinizing, throughout the world, every variation, even the slightest; rejecting that which is bad, preserving and adding up all that is good; silently and insensibly working...." [p. 475]

 

In 1952, engineer Ross Ashby wrote in his influential book Design for a Brain, "The development of life on earth must not be seen as something remarkable. On the contrary, it was inevitable. It was inevitable in the sense that if a system as large as the surface of the earth, basically polystable, is kept gently simmering dynamically for five thousand million years, then nothing short of a miracle could keep the system away from those states in which the variables are aggregated into intensely selfpreserved forms." [p. 505]

L'azione del "conservare" nell'arte figurativa

 

La Pandora di Rossetti stringe lo scrigno contenente tutti i mali del mondo.
Lo scrigno donato a Pandora, secondo il mito, era stato creato dagli dei per conservare tutti i mali che avrebbero afflitto l'umanità, insieme alla Speranza.
(Per approfondire il mito di Pandora: https://it.wikipedia.org/wiki/Pandora)

Dante Gabriel Rossetti, Pandora, olio su tela, 1871